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Riassunto
Emanuel Vidovic è uno dei più famosi pittori croati, nato a Spalato nel 1870 e morto a Spalato nel 1953.
Durante la sua vita, dal 1887, quando iniziò a dipingere, fino alla morte nel 1953, si ritiene che Vidovic abbia realizzato più di 3.000 opere. Anche se in passato, letteralmente, distruggeva molte delle sue opere che non apprezzava (dopo ogni mostra personale), è stata conservata un’importante collezione di circa 1.000 dipinti, schizzi, disegni e caricature. Si suppone inoltre che un gran numero di suoi dipinti siano ancora conservati in collezioni private in tutto il mondo, ma non rivelati, probabilmente perché i collezionisti stessi non sanno a chi attribuirli. Vidovic in effetti non firmò molti dei suoi dipinti e la mancanza della visibilità mondiale delle sue opere rende ancora la sua arte per lo più sconosciuta al grande pubblico.
Emanuel Vidovic è conosciuto, principalmente, come pittore di paesaggi. La maggior parte delle sue opere più importanti sono paesaggi, vedute e motivi di Venezia, Chioggia, Spalato e Trau. Tuttavia, le sue nature morte, gli interni dei suoi atelier e interni delle chiese di Spalato e Trau, soprattutto i dipinti dell’Intimismo post-impressionista, sono ugualmente contenuti nella collezione dei suoi capolavori d'arte. Il capolavoro di Emanuel Vidovic del 1906, il monocromatico "Angelus", è il primo dipinto dell'Arte Moderna Croata e, molto probabilmente, l'anticipazione dell'Arte Astratta Europea.
Durante la sua vita, dal 1887, quando iniziò a dipingere, fino alla morte nel 1953, si ritiene che Vidovic abbia realizzato più di 3.000 opere. Anche se in passato, letteralmente, distruggeva molte delle sue opere che non apprezzava (dopo ogni mostra personale), è stata conservata un’importante collezione di circa 1.000 dipinti, schizzi, disegni e caricature. Si suppone inoltre che un gran numero di suoi dipinti siano ancora conservati in collezioni private in tutto il mondo, ma non rivelati, probabilmente perché i collezionisti stessi non sanno a chi attribuirli. Vidovic in effetti non firmò molti dei suoi dipinti e la mancanza della visibilità mondiale delle sue opere rende ancora la sua arte per lo più sconosciuta al grande pubblico.
Emanuel Vidovic è conosciuto, principalmente, come pittore di paesaggi. La maggior parte delle sue opere più importanti sono paesaggi, vedute e motivi di Venezia, Chioggia, Spalato e Trau. Tuttavia, le sue nature morte, gli interni dei suoi atelier e interni delle chiese di Spalato e Trau, soprattutto i dipinti dell’Intimismo post-impressionista, sono ugualmente contenuti nella collezione dei suoi capolavori d'arte. Il capolavoro di Emanuel Vidovic del 1906, il monocromatico "Angelus", è il primo dipinto dell'Arte Moderna Croata e, molto probabilmente, l'anticipazione dell'Arte Astratta Europea.
Arte
Sebbene abbia studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, Emanuel Vidovic è stato un pittore autodidatta. L'approccio conservatore dell'Accademia veneziana gli fece abbandonare gli studi già agli albori e lo costrinse a intraprendere la sua strada per diventare pittore. Emanuel Vidovic non aveva una vera educazione pittorica e non aveva l'opportunità di “incontrare” Parigi, Vienna o Monaco di Baviera. "I suoi soggiorni a Venezia e Milano, però, i centri d'arte italiana, lo hanno portato in contatto con le nuove tendenze della pittura italiana moderna, che non sono rimaste indietro rispetto ai flussi dell'arte tedesca o francese, come, erroneamente, si credeva una volta. Vidovic studiò con entusiasmo le opere dei pittori del tardo Romanticismo, dei veristi, dei macchiaioli e dei postimpressionisti, comprendendoli tutti ma non copiando nessuno. Emanuel Vidovic costruì le proprie fondamenta su cui nacque poi la sua caratteristica ed autentica espressione artistica" (Nela Žižić). La sua permanenza a Milano lo ha portato in contatto con i divisionisti italiani dai quali ha appreso la nuova tecnica della pittura “per punti”, adattandola presto alla propria visione. Oltre all'arte individuale e originale di Giovanni Segantini (la cui tecnica del divisionismo ispirerà brevemente Vidovic), tutte le altre "influenze" derivano dai macchiaioli italiani e dai paesaggisti veneziani, dai classici, Guardi e Canaletto, e, dai suoi contemporanei, Ettore Tito, Giacomo Favretto e Pietro Fragiacomo.
"Emanuel Vidovic è stato profondamente influenzato anche dalla scena culturale di Spalato. Come membro del “Circolo letterario e artistico”, che riuniva i primari intellettuali croati, figure letterarie, pittori, architetti e musicisti, Vidovic era in contatto con i flussi d’arte contemporanea giunti a Spalato in gran parte da Vienna secessionista. Non dobbiamo inoltre ignorare il fatto che fino al 1912 Vidovic viaggiò regolarmente in Italia e visitò in diverse occasioni la Biennale di Venezia, dove fu testimone dei nuovi sviluppi dell'arte europea. Sappiamo poi che durante le sue visite alla Biennale è stato particolarmente compiaciuto di scene notturne di Whistler e, in genere, di motivi di paesaggio scuri, così frequenti nella pittura del tardo Ottocento." (Nela Žižić).
Emanuel Vidovic è associato a diversi stili di pittura: impressionismo, divisionismo, simbolismo, arte moderna, arte astratta, espressionismo e intimismo post-impressionista. Pur avendo un impatto sulla sua pittura, Vidovic ha sempre adottato la propria versione di ciascuno di essi, sviluppando un'arte originale ed unica, che non può essere descritta in altre parole piuttosto che "stile di pittura Vidovic". La sua unicità, originalità e soprattutto, l'imprevedibilità, fanno un duro lavoro per gli storici d'arte di impostare Vidovic entro i confini artistici più comuni. Usando molte tecniche di pittura; dall'olio alla matita, dalla tempera al guazzo, dal pastello all'acquerello, e combinandole in diverse occasioni, oltre a sorprendere costantemente con stili e motivi di pittura nuovi ed originali, è probabilmente ciò che rende Emanuel Vidovic unico nel suo genere nella storia di pittura mondiale.
"Emanuel Vidovic è stato profondamente influenzato anche dalla scena culturale di Spalato. Come membro del “Circolo letterario e artistico”, che riuniva i primari intellettuali croati, figure letterarie, pittori, architetti e musicisti, Vidovic era in contatto con i flussi d’arte contemporanea giunti a Spalato in gran parte da Vienna secessionista. Non dobbiamo inoltre ignorare il fatto che fino al 1912 Vidovic viaggiò regolarmente in Italia e visitò in diverse occasioni la Biennale di Venezia, dove fu testimone dei nuovi sviluppi dell'arte europea. Sappiamo poi che durante le sue visite alla Biennale è stato particolarmente compiaciuto di scene notturne di Whistler e, in genere, di motivi di paesaggio scuri, così frequenti nella pittura del tardo Ottocento." (Nela Žižić).
Emanuel Vidovic è associato a diversi stili di pittura: impressionismo, divisionismo, simbolismo, arte moderna, arte astratta, espressionismo e intimismo post-impressionista. Pur avendo un impatto sulla sua pittura, Vidovic ha sempre adottato la propria versione di ciascuno di essi, sviluppando un'arte originale ed unica, che non può essere descritta in altre parole piuttosto che "stile di pittura Vidovic". La sua unicità, originalità e soprattutto, l'imprevedibilità, fanno un duro lavoro per gli storici d'arte di impostare Vidovic entro i confini artistici più comuni. Usando molte tecniche di pittura; dall'olio alla matita, dalla tempera al guazzo, dal pastello all'acquerello, e combinandole in diverse occasioni, oltre a sorprendere costantemente con stili e motivi di pittura nuovi ed originali, è probabilmente ciò che rende Emanuel Vidovic unico nel suo genere nella storia di pittura mondiale.
Societa'
A parte il suo contributo all'arte in generale, Emanuel Vidovic è noto anche per la promozione e sviluppo della vita artistica e culturale spalatina e croata.
Dall'inizio del XX secolo, Vidovic è stato uno dei membri più agili del "Circolo letterario e artistico", coinvolgendo un gran numero di intellettuali, scrittori, pittori, architetti e scultori dalmati, per promuovere l'arte e la vita culturale cittadina a fianco dei flussi europei.
Con le sue caricature, esposte già nel 1901, Vidovic è considerato il fondatore della caricatura a Spalato ed in Dalmazia.
Insieme allo scultore di fama mondiale Ivan Mestrovic, Emanuel Vidovic è stato il co-fondatore e l'anima della "Società d’Arte Croata Medulic", organizzatrice di numerose mostre d'arte in patria ed all'estero. Nel suo ruolo in "Medulic", Vidovic fu anche l'iniziatore della fondazione della "Galleria delle Belle Arti" a Spalato, fondata poi nel 1931, molti anni dopo la disintegrazione della Società artistica.
Insieme ad Ante Katunaric e Virgil Meneghello-Dincic, altri due pittori di Spalato, Vidovic è stato il co-fondatore della rivista satirica "Duje Balavac". Questo trio ebbe anche un ruolo di primo piano nell'organizzazione dei famosi carnevali di Spalato nel periodo precedente la Prima guerra mondiale.
Successivamente, come insegnante presso la "Scuola d'arte e d’artigianato" di Spalato, Emanuel Vidovic avrà l'opportunità di educare e di influenzare molti giovani pittori ed artisti emergenti croati.
Dall'inizio del XX secolo, Vidovic è stato uno dei membri più agili del "Circolo letterario e artistico", coinvolgendo un gran numero di intellettuali, scrittori, pittori, architetti e scultori dalmati, per promuovere l'arte e la vita culturale cittadina a fianco dei flussi europei.
Con le sue caricature, esposte già nel 1901, Vidovic è considerato il fondatore della caricatura a Spalato ed in Dalmazia.
Insieme allo scultore di fama mondiale Ivan Mestrovic, Emanuel Vidovic è stato il co-fondatore e l'anima della "Società d’Arte Croata Medulic", organizzatrice di numerose mostre d'arte in patria ed all'estero. Nel suo ruolo in "Medulic", Vidovic fu anche l'iniziatore della fondazione della "Galleria delle Belle Arti" a Spalato, fondata poi nel 1931, molti anni dopo la disintegrazione della Società artistica.
Insieme ad Ante Katunaric e Virgil Meneghello-Dincic, altri due pittori di Spalato, Vidovic è stato il co-fondatore della rivista satirica "Duje Balavac". Questo trio ebbe anche un ruolo di primo piano nell'organizzazione dei famosi carnevali di Spalato nel periodo precedente la Prima guerra mondiale.
Successivamente, come insegnante presso la "Scuola d'arte e d’artigianato" di Spalato, Emanuel Vidovic avrà l'opportunità di educare e di influenzare molti giovani pittori ed artisti emergenti croati.
Vita
Fin dalla sua infanzia, Emanuel Vidovic ha avuto una vita ricca e, di volta in volta, felice e tormentata. Suo padre Ivan morì quando Emanuel aveva solo 6 anni. Dopo aver abbandonato l'Accademia di Belle Arti di Venezia, per molti anni della sua permanenza in Italia, era affamato e senzatetto. Nonostante molte difficoltà, nel 1895 a Chioggia, conobbe una ragazza italiana, l'amore della sua vita, Amalia Baffo, che diventerà poi sua moglie e madre dei loro 9 figli. Nonostante la felicità di una famiglia grande, vivevano modestamente, per lo più nella povertà ed ai limiti dell'esistenza. Vidovic, con il lavoro d’arte soltanto, non era in grado di assicurare la sopravvivenza della famiglia. Questo era il motivo principale per cui tutta la famiglia doveva spostarsi di frequente, da Spalato a Chioggia, da Chioggia a Salona, da Salona a Spalato, e da un appartamento all'altro, perlopiù contro la loro volontà. Quando alla fine Vidovic trovò un lavoro come insegnante sostituto d'arte alla scuola superiore di Spalato, accusato di aver colpito il poliziotto "separatista", rimase a breve di nuovo disoccupato. Nel 1919, il suo nono e ultimo figlio Igor, morì di "influenza spagnola" quando aveva solo 3 anni. Il pittore ha sofferto poi di una profonda depressione, che sarebbe durata probabilmente fino alla fine della sua vita.
Durante la Seconda guerra mondiale, Vidovic ha rifiutato di esporre i suoi dipinti alla “Mostra d’arte spalatina” che ebbe luogo nel centro della città occupata. All'età di 72 anni, le autorità italiane lo punirono per non obbedienza, sistemando lui e la sua famiglia in un appartamento più piccolo. Nonostante la sua opposizione, decine di suoi dipinti sono stati esposti poi alla "Biennale" di Venezia. Sebbene i quadri fossero esposti contro la sua volontà, dopo la guerra fu accusato e perseguitato per tale fatto dalle autorità del nuovo stato jugoslavo. Inoltre, la sua arte non era in linea con i nuovi bisogni: bambole, cavalli di legno, santi e chiese non corrispondevano alle esigenze della società postbellica. Per questi motivi Vidovic era spesso emarginato, mentre la sua arte era minimizzata ed indebitamente criticata.
Alla fine, nel 1950, il pittore è scivolato davanti alla sua casa e ha rotto il femore, il motivo per cui ha trascorso gli ultimi 3 anni della sua vita legato al letto. Nonostante tutto, Emanuel Vidovic non ha mai smesso di dipingere. Morì con i pennelli in mano e una "Natura morta con il torso" davanti a sé, l'ultimo dipinto che lo attendeva ad essere completato.
Durante la Seconda guerra mondiale, Vidovic ha rifiutato di esporre i suoi dipinti alla “Mostra d’arte spalatina” che ebbe luogo nel centro della città occupata. All'età di 72 anni, le autorità italiane lo punirono per non obbedienza, sistemando lui e la sua famiglia in un appartamento più piccolo. Nonostante la sua opposizione, decine di suoi dipinti sono stati esposti poi alla "Biennale" di Venezia. Sebbene i quadri fossero esposti contro la sua volontà, dopo la guerra fu accusato e perseguitato per tale fatto dalle autorità del nuovo stato jugoslavo. Inoltre, la sua arte non era in linea con i nuovi bisogni: bambole, cavalli di legno, santi e chiese non corrispondevano alle esigenze della società postbellica. Per questi motivi Vidovic era spesso emarginato, mentre la sua arte era minimizzata ed indebitamente criticata.
Alla fine, nel 1950, il pittore è scivolato davanti alla sua casa e ha rotto il femore, il motivo per cui ha trascorso gli ultimi 3 anni della sua vita legato al letto. Nonostante tutto, Emanuel Vidovic non ha mai smesso di dipingere. Morì con i pennelli in mano e una "Natura morta con il torso" davanti a sé, l'ultimo dipinto che lo attendeva ad essere completato.
Persona
In tutta la sua vita, Emanuel Vidovic non aveva mai amato le autorità e non prestava molta attenzione neanche alle critiche esposte nei suoi confronti.
Già agli inizi, quando abbandonò l’Accademia" di Venezia, ricevette l'invito per l'arruolamento nell'esercito austro-ungarico. Lo respinse con fermezza, rischiando la restrizione permanente di tornare a casa. Testardo com'era e deciso a diventare un pittore, mise tutto a rischio per raggiungere il suo obiettivo.
Vidovic era anche patriota. All'inizio del XX secolo, ha combattuto contro le pretese italiane della separazione di Dalmazia. Accusato di aver colpito un poliziotto "separatista", è stato subito licenziato dalla scuola pubblica. Più tardi, durante la Seconda guerra mondiale e l'occupazione di Spalato, rifiutò per due volte di partecipare alle mostre organizzate dai fascisti; nella sua città e alla "Biennale" di Venezia. Come punizione per la non obbedienza, lui e la sua famiglia furono sfrattati dalla loro casa e trasferiti in un appartamento vecchio e più piccolo.
Dopo la guerra, con l'avvenire della nuova società, quando avrebbe dovuto dipingere secondo le nuove esigenze d'arte, Vidovic continuò a dipingere i suoi motivi. Invece di scene che avrebbero dovuto incoraggiare il socialismo, il lavoro e la classe lavoratrice, Vidovic continuò a dipingere le sue bambole, giocattoli di legno, santi e chiese. Essendo "fuori dalle righe", fu emarginato ed esposto alla critica. Nonostante ciò, mai nella sua vita ha fatto ciò che gli è stato detto di fare, mettendo sempre tutto a rischio per mantenere la sua convinzione su ciò che arte dovrebbe essere.
Emanuel Vidovic ha realizzato un gran numero di dipinti con motivi di Spalato e di Trau, ma non è mai stato il loro illustratore. Molti metri quadri delle sue tele sono stati dipinti a volte e forse, disinvoltamente, ma nessuno era una semplice illustrazione fatta per i cittadini patriottici o un souvenir per i turisti. Ognuno dei suoi paesaggi e motivi includeva sempre la sua idea e il suo aspetto individuale. Vidovic non ha mai dipinto un quadro solo per venderlo e in realtà ha distrutto molte delle sue opere di cui era anche minimamente insoddisfatto.
Sebbene molti dei suoi dipinti riflettessero un'atmosfera lirica, malinconica, mistica e / o "più scura", Emanuel Vidovic era in realtà una persona piuttosto allegra. Amava stare in compagnia, amava l'umorismo e favoriva sempre un pasto buono e abbondante. Ma Vidovic, prima di tutto, era un uomo di famiglia, un buon padre e un marito devoto.
Già agli inizi, quando abbandonò l’Accademia" di Venezia, ricevette l'invito per l'arruolamento nell'esercito austro-ungarico. Lo respinse con fermezza, rischiando la restrizione permanente di tornare a casa. Testardo com'era e deciso a diventare un pittore, mise tutto a rischio per raggiungere il suo obiettivo.
Vidovic era anche patriota. All'inizio del XX secolo, ha combattuto contro le pretese italiane della separazione di Dalmazia. Accusato di aver colpito un poliziotto "separatista", è stato subito licenziato dalla scuola pubblica. Più tardi, durante la Seconda guerra mondiale e l'occupazione di Spalato, rifiutò per due volte di partecipare alle mostre organizzate dai fascisti; nella sua città e alla "Biennale" di Venezia. Come punizione per la non obbedienza, lui e la sua famiglia furono sfrattati dalla loro casa e trasferiti in un appartamento vecchio e più piccolo.
Dopo la guerra, con l'avvenire della nuova società, quando avrebbe dovuto dipingere secondo le nuove esigenze d'arte, Vidovic continuò a dipingere i suoi motivi. Invece di scene che avrebbero dovuto incoraggiare il socialismo, il lavoro e la classe lavoratrice, Vidovic continuò a dipingere le sue bambole, giocattoli di legno, santi e chiese. Essendo "fuori dalle righe", fu emarginato ed esposto alla critica. Nonostante ciò, mai nella sua vita ha fatto ciò che gli è stato detto di fare, mettendo sempre tutto a rischio per mantenere la sua convinzione su ciò che arte dovrebbe essere.
Emanuel Vidovic ha realizzato un gran numero di dipinti con motivi di Spalato e di Trau, ma non è mai stato il loro illustratore. Molti metri quadri delle sue tele sono stati dipinti a volte e forse, disinvoltamente, ma nessuno era una semplice illustrazione fatta per i cittadini patriottici o un souvenir per i turisti. Ognuno dei suoi paesaggi e motivi includeva sempre la sua idea e il suo aspetto individuale. Vidovic non ha mai dipinto un quadro solo per venderlo e in realtà ha distrutto molte delle sue opere di cui era anche minimamente insoddisfatto.
Sebbene molti dei suoi dipinti riflettessero un'atmosfera lirica, malinconica, mistica e / o "più scura", Emanuel Vidovic era in realtà una persona piuttosto allegra. Amava stare in compagnia, amava l'umorismo e favoriva sempre un pasto buono e abbondante. Ma Vidovic, prima di tutto, era un uomo di famiglia, un buon padre e un marito devoto.
Riconoscimento
Come durante la sua vita, così dopo la sua morte, per molti decenni, Emanuel Vidovic, uno dei migliori pittori croati, fu vittima di un’ingiusta minimizzazione e marginalizzazione da un numero di critici d'arte croati. È stato lo storico d'arte Igor Zidić a dimostrare con le mostre retrospettive del 1971, 1982 e del 1987 che Emanuel Vidovic era uno dei precursori dell'arte moderna croata e spirito movente della modernizzazione della pittura in Croazia nella prima metà del Novecento. Nel 2006, finalmente, dopo 20 anni di “lotta” per ottenere uno spazio adeguato, la Galleria Emanuel Vidovic, il centro memoriale dedicato alla vita e all'opera del pittore, è stata inaugurata nel centro di Spalato. Ancora oggi, ci impegniamo a mostrare ciò che Emanuel Vidovic ha da offrire alla collezione di storia d'arte europea e mondiale.
web stranice obitelji Vidovic I web site of Vidovic family I sito web della famiglia Vidovic
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